Una giovane donna decide di farla finita.
Pone fine alla propria esistenza e a quella del bambino che porta in grembo come gesto estremo di unione con l'amore perduto, scomparso a soli 35 anni, per le conseguenze di una tubercolosi. Come scrive Igor Caruso ne "La separazione degli amanti", non c'è nulla di più doloroso della divisione necessaria da chi si ama.
Il dolore è insopportabile e la pittrice Jeanne Hébuterne, protagonista del diario immaginato da Imma Battista, non riesce proprio a pensare ad una vita senza il suo compagno, l'uomo di cui è profondamente innamorata.
Il diario/catalogo - un lavoro che consacra il sodalizio dell'autrice con l'artista Olga Marciano, le cui immagini sono parte integrante del testo - non è ispirato ad una donna qualunque.
Jeanne, di speciale, oltre al carattere passionale e determinato, ha il fatto di essere la donna amata da un personaggio indimenticabile dell'arte contemporanea, Amedeo Clemente Modigliani, che lei stessa chiama, come tanti, semplicemente Modì.

Il frutto del lavoro di Imma Battista parte da una ricerca puntuale di documenti relativi alla vita di Jeanne Hébuterne - il cui soprannome era Noix de coco - e di Amedeo Modigliani. Alle notizie di storia vera e drammatica che ha reperito, aggiunge fantasia e poesia per dare vita, ispirandosi anche alle opere della Marciano, ad un intenso diario, che scandisce inesorabilmente il pugno di giorni che mancano alla "separazione degli amanti".
Necessariamente lo scritto inizia, come tutti i quaderni di cronaca, con una data.
Siamo a Parigi. E' il 16 Gennaio del 1920.
La coppia abita a Rue de la Grande Chaumière.
Il diario racconta l'amore tra i due con il minimalismo puntuale di chi si appartiene per la vita: le attese per un ritorno, un pranzo frugale, il desiderio di essere l'uno accanto all'altra, come un'unica grande scultura d'amore. Ma la malattia avanza e non lascia scampo.
Il 22 gennaio Modigliani viene portato all'ospedale Charitè, dove morirà due giorni dopo.
Jeanne non resiste al dolore e, dopo avere scritto l'ultima pagina del diario, che chiude con un laconico "Pardonnez-moi", si uccide lanciandosi dalla finestra del quinto piano.

Claudia Bonasi, giornalista

(collezione privata)


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